Laser CO2 chirurgico
Il laser CO2 è il laser chirurgico per eccellenza: vaporizza i tessuti ed è quindi indicato per la rimozione di lesioni benigne quali nevi fibrosi, xantelasmi, cheratosi.
Come funziona: Il laser CO2 emette una radiazione nell’ambito dell’infrarosso, invisibile agli occhi, di 10.600 nm, che viene assorbita dall’acqua intracellulare ed extracellulare e quindi dai tessuti.
L’emissione nell’infrarosso crea un raggio invisibile per cui si usa sovrapporre coassialmente una luce rossa prodotta da un laser ad He-Ne a 632 nm. Il laser CO2 è fortemente assorbito dall’acqua intracellulare ed extracellulare che rappresenta una barriera e nello stesso tempo il target, il “cromoforo”, per lo sviluppo del campo termico.
L’energia assorbita viene trasformata in calore che porta ad ebollizione l’acqua con passaggio dallo stato liquido a quello gassoso. Si ha così l’esplosione delle cellule per la produzione di vapore al loro interno.
Dei detriti cellulari, una parte viene carbonizzata e resta in loco (carbone cellulare), l’altra raggiunge temperature altissime (oltre i 100°C) passando allo stato gassoso con conseguente formazioni di fumi.
Tale processo avviene rapidamente creando un minimo danno termico per diffusione ai tessuti sani adiacenti e una decontaminazione dell’area operatoria che riduce enormemente il rischio infettivo.
Se eseguito con parametri operatori medio-bassi il trattamento con laser CO2 non necessita neppure di anestesia locale.
Per il conseguimento di un risultato ottimale è importante seguire una corretta procedura post-trattamento; alcuni giorni dopo l’intervento si forma una piccola crosta sull’area trattata. Applicando una crema antibiotica si raggiunge la guarigione in poco più di una settimana.
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Unghia incarnita | Appena terminato l’intervento | |